"Tommy era un bambino di 6 anni che portava spesso al pascolo le pecore con il padre. Un giorno Tommy chiese al padre di poter portare lui le pecore a brucare l’erba, promettendo di non perderne una strada facendo….Sapeva che nel gregge c’erano 15 pecore e quindi tutte dovevano rientrare. Allora il padre gli mise in tasca un sacchetto di caramelle e per contare tutte le pecore, gli spiegò che una caramella equivaleva ad una pecora. Quando una pecora usciva dal recinto doveva togliere una caramella dal sacchetto. Iniziò a far uscire le pecore e dopo 5 pecore notò che aveva in mano 5 caramelle e così continuò sino a farle uscire tutte dal recinto. Dopo aver trascorso una mattinata al pascolo, Tommy decise di riportare le pecore all’ovile. Quando arrivò davanti al recinto, le fece rientrare una alla volta e fece il gioco che gli aveva insegnato il papà. Per ogni pecora entrata nel recinto rimise la caramella dentro il sacchetto. Così capì che aveva riportato tutte le pecore perché dentro il sacchetto c’erano nuovamente le 15 caramelle. Tommy era molto contento perché non aveva smarrito neanche una pecora, ma soprattutto aveva capito come si contava." S.
1 Comment
"I numeri sono stati inventati dagli uomini-scimmie, che sono nati dopo la morte di tutti di dinosauri. Questi uomini-scimmie avevano bisogno di sapere quando c'è luce e quando c'è notte. Quindi ogni giorno prendevano un gessetto e disegnavano un sole e poi la luna e di capire, quanti erano i giorni. Ma, nel passare del tempo, delle persone come noi, ma vestite più stranamente, hanno inventato i veri numeri, quelli che sai tu, come 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10. E ne inventarono altri, più grandi, tipo l'uno si sposava con il tre, sono tutti e due vicini, e formano un numero forte e grande. E questi numeri ci aiutano a contare i giocattoli, i cibi, e tanto altro e ci hanno fatto inventare un gioco, dove bisogna sapere i numeri, e disegnarli e farli diventare grandi, grandi e ora questo gioco si chiama: matematica. Tante persone sono molto brave a fare questo gioco, e sono diventate SUPER, si chiamano geni, e sanno dirci quanti giocattoli più altri giocattoli che numero formano. Ma non solo aiuta a contare, ma aiuta anche a vedere quanto è grande un giocattolo." F.S. "Tanto tempo fa, in un villaggio di nome Nu c'era un saggio re, molto ricco e ben voluto. Il re aveva una bellissima figlia, che era gentile con tutti, aiutava sempre chi aveva bisogno, infatti andava sempre il fine settimana dai bambini più poveri a portagli del cibo e doni. Vicino ai loro confini, c'era una foresta che sbarrava il passaggio tra loro e un altro villaggio di nome Meri in cui regnava un caro amico del re, che aveva un figlio forte, saggio e abile con la spada. I due re si incontrarono per fare qualcosa di fronte al problema e senza accorgersi fecero conoscere i loro rispettivi figli. Fu amore a prima vista e dopo un anno decisero di sposarsi, i due re decisero di far venire al palazzo tutti i fiorai, orefici e cuochi più abili e bravi dei villaggi, per organizzare il matrimonio. Per determinare quanti fiorai, orefici e cuochi ci fossero per poterli pagare inventarono dei segni. Il popolo dei Nu e dei Meri dal giorno del matrimonio si unirono e chiamarono il loro nuovo popolo Numeri. Perciò i segni inventati dal nuovo regno vennero chiamati NUMERI." M.P. "Mi trovavo proprio lì, in una stanza fredda ma molto luminosa, Giovanni, il bambino a cui stavo raccontando la storia di come nacquero i numeri, sembrava avere paura. Lui era un tipo che non voleva andare a scuola, solo ed esclusivamente perché aveva paura della matematica, soprattutto odiava i numeri. Se iniziava a contare poi i numeri facevano delle passeggiate nella sua testa, e lui, di sera, non riusciva neppure ad addormentarsi. Allora, io, cerco di inventarmi una storia sui numeri ed ero sicura che gli sarebbe passata la paura. Allora iniziai a raccontare e gli dissi :<< Un giorno il signor Cinque stava giocondo a palla con suo figlio Quattro, finché non arrivò una tempesta devastante che gli impedì di giocare. Erano davvero spaventati ma non erano tipi che si arrendevano facilmente. Ad un tratto Quattro ebbe un'idea geniale; decise di radunare tutte le persone dai nomi un po' particolari, come ad esempio Cento, Cinquantanove, Otto e molti altri, e così si diedero la mano tutti quanti e formarono insieme un cerchio. Iniziarono a girare e cantavano una canzone, finché la pioggia scomparve. Da quel giorno le persone si fecero chiamare numeri. Era un nome inventato da loro, p. articolare, ma che piacque a tutti, e da quel giorno tutte le persone adorarono i numeri>>. Giovanni restò a bocca aperta, e con il passare del tempo non ebbe più paura dei numeri, e addirittura prese sempre 10 nelle pagelle. Ora Giovanni è in seconda elementare, è un cervelletto di intelligenza e si ricorda ancora la storia che raccontai." C.A. "Caro bambino, tu quest’anno hai compiuto sei anni, frequenterai la prima elementare e dovrai imparare a conoscere i numeri. Adesso ti voglio raccontare una piccola storia: I numeri non sono sempre esistiti, all’inizio i primi uomini per contare usavano un bastoncino e facevano delle linee per terra, poi cominciarono a usare pietre, conchiglie e bacche cadute dagli alberi, ma facevano una gran confusione! In questo modo si trovavano in difficoltà se si dovevano spostare o se dovevano contare molte cose e rischiavano di perdere oggetti, pecore, galline, ricchezze... La situazione migliorò con l’uso dell’argilla perché fecero delle specie di tavolette dove potevano incidere dei segni particolari, che non si perdevano e non occupavano tanto spazio. Impararono poi a contare usando le dita delle mani che però erano solo dieci, finché qualcuno particolarmente intelligente inventò dei segni che chiamò numeri. La cosa bella è che ne inventò solo dieci come le dita: zero (0), uno (1), due (2), tre (3), quattro (4), cinque (5), sei (6), sette (7), otto (8) e nove (9) ma componendo questi segni si possono formare tutti i numeri possibili, dal più grande al più piccolo, all’infinito. Praticamente i numeri non finiscono mai, mentre le dita sì!" S.S. "Tanto, tanto tempo fa, quando gli uomini vivevano nelle caverne e non in comode case, non avevano tutte le cose che esistono oggi. Non esisteva la TV, non esisteva il computer, non si poteva giocare a pallone, o con qualsiasi altro gioco, non si potevano nemmeno leggere le favole perché non esisteva la carta e la scrittura. Allo stesso tempo non esistevano i numeri e quindi non sapevano contare. Gli uomini, però, ad un certo punto, man mano che passavano gli anni, inventarono la scrittura e quindi anche i numeri, ma non era i numeri che conosciamo noi oggi. Erano simboli, cioè dei segni. All’inizio facevano dei segnetti fatti su bastoncini di legno, oppure facevano dei nodi sulle corde, o ancora facevano segni su conchiglie e sulle rocce. Col passare del tempo l’uomo cominciò a contare con le dita delle mani e dei piedi e, tanto tempo più tardi, apparvero i primi numeri scritti. I primi numeri scritti che conosciamo noi sono molto antichi e li inventarono gli Egiziani e i Sumeri che erano delle popolazioni che vivevano tantissimo tempo fa in luoghi molto lontani. Altre popolazioni, come gli antichi Greci e i Romani, usavano le lettere al posto dei numeri. I numeri che conosciamo adesso arrivano direttamente dall’India e dall’Arabia e anche questi sono luoghi molto lontani." L.Z. "Billy era annoiato come al solito... DOVEVA FARE LE OPERAZIONI Gli passavano un sacco di numeri in testa 5, 6, 3, 9, 2, 0 e come se non bastasse le maestre continuavano ad assillarlo: <<se non farai le operazioni da grande non troverai un lavoro>>. Billy pensava: <<Ma queste maestre un po' zitte non sanno stare?>> Beh... pensiamo al compito. Rientrato a casa doveva fare i compiti che non aveva fatto a scuola e assorbirsi la predica della mamma che in 5 secondi lo fece correre subito in camera sua. Billy si addormentò e sognò un bambino vichingo e un mago dai mille poteri e di grande saggezza; nel mentre che il bambino giocava, il mago preparava 10 pozioni: - nella 1 le ali del drago d'oro; - nella 2 c'era sangue di fata; - nella 3 polvere di teschio; - nella 4 un dente di troll; - nella 5 il corno di un unicorno; - nella 6 una zampa di ragno; - nella 7 l'anello di un re con l'osso del dito attaccato; - nella 8 l'occhio di un bue insanguinato; - nella 9 escrementi di mucca; - nella 10 fragole cresciute nell'autostrada. Quando Billy si svegliò scoprì che magicamente gli esercizi erano già fatti." L.P. "Cari bambini e bambine, i numeri sono stati inventati da un bambino Indiano, che ebbe l’idea di creare un modo per contare le dita della mano destra . Ma non sapeva come poter riuscire a contare prima . Allora disse :il numero 0 è il numero che non ha niente : zero cagnolini, zero palloni da calcio ecc . Il numero 1 ha una sola cosa: una sola fragola ,una sola macchinina, un solo fiocco di neve ecc .Il numero 2 ha due cose : due dinosauri giocattolo, due pappagalli ecc . Il numero 3 ha tre cose :tre paia di calze, tre insetti ecc . Il numero 4 ha quattro cose : quattro topolini , quattro casette per gli uccellini e così via. I numeri dal numero 1 al 9 hanno creato tutti gli altri. Il numero 10 è fatto dalla foto del numero 1 e del numero zero . Ma non confondetevi, perché il numero 10 è dieci volte il numero 1 cioè che se il numero uno ha un cagnolino il numero dieci non ne ha uno, ma ne ha dieci.
Io ho conosciuto i numeri grazie ad un cartone che guardavo prima di mettermi il grembiulino per andare all’asilo. Parlava dei numeri che ogni giorno facevano un’avventura diversa . Certe volte un numero spariva a causa di una cattiva persona chiamata L’aspira numeri. Quindi i miei beniamini lo andavano a cercare o certe volte lo facevano comparire grazie alle loro foto e puff ricompariva e io ridevo. Alla fine del programma mi preparavo e andavo come un razzo felicissimo all’asilo." G.P. |
Mauitaui e i suoi ragazziAdoro sognare e viaggiare, anche se solo con la fantasia. Cerco di far volare i miei ragazzi, che mi insegnano tanto ogni giorno, e mi piace osservarli mentre prendono coraggio a saltare nel vuoto. ArchiviCategorie |