LA PARABOLA
Si chiama parabola quella curva ottenuta dai punti che hanno stessa distanza da una retta ( detta direttrice) e da un punto fisso (che chiameremo fuoco).
Nella parabola possiamo riconoscere:
- Asse → ciò che divide la parabola in due parti simmetriche
- Vertice → è il punto di intersezione tra l’asse e la parabola. Se la parabola ha asse verticale il vertice potrà rappresentare il punto di minimo (se ha concavità rivolta verso l’alto) o di massimo (se la concavità è rivolta verso l’alto.
- Direttrice → retta perpendicolare all’asse che si trova da parte opposta del fuoco rispetto al fuoco e che ha stessa distanza FV.
Quante parabole possono essere rappresentate?
Le parabole che possono essere rappresentate sono infinite, ma nei libri scolastici della scuola superiore si discutono solo i casi nei quali l'asse di simmetria è parallelo ad uno dei due assi (x oppure y).
Parabola con asse perpendicolare all’asse x (che vuole anche dire parallelo all'asse delle y o delle ordinate)
L’equazione generale di una parabola con asse parallelo alle ordinate è una funzione di secondo grado la cui formula è:
y = ax² + bx + c
Ricorda: Δ = b² – 4ac
Parabola con asse perpendicolare all’asse y (che vuole anche dire parallelo all'asse delle x o delle ascisse)
L’equazione generale di una parabola con asse parallelo alle ascisse è una funzione di secondo grado la cui formula è:
x = ay² + by + c
Le formule sono "quasi" le stesse viste per la parabola con asse alle ordinate, ma con tutti i valori di x e y scambiati di posto.
I coefficienti a, b e c nella parabola con asse parallelo alle ordinate
I coefficienti dell’equazione esplicita di una parabola, oltre a fornici delle informazioni sulle coordinate del vertice, del fuoco, della direttrice e dell’asse, ci danno delle informazioni importanti sulla sua apertura, sul verso della concavità, sulla posizione dell’asse e sui punti di intersezione con l’asse delle ordinate (asse y).
Nell'immagine modifica i valori di a, b e c e vedrai come la parabola cambierà.
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Il coefficiente a è anche definito apertura, questo perché ci fornisce delle indicazioni sulle caratteristiche generali della parabola (forma e orientamento):
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Coefficiente a positivo si traduce nell’avere la concavità rivolta verso l’alto.
La parabola di equazione y = x² è quella in rosso e la prendiamo come riferimento. Tutte le parabole con coefficiente maggiore di 1 risultano essere meno aperte. Tutte le parabole con coefficiente compreso tra 0 e 1 risultano essere molto più aperte. |
Coefficiente a negativo si traduce nell’avere la concavità rivolta verso il basso.
La parabola di equazione y = − x² è quella in rosso e la prendiamo come riferimento. Tutte le parabole con coefficiente minore di −1 risultano essere meno aperte. Tutte le parabole con coefficiente compreso tra −1 e 0 risultano essere molto più aperte. |
Il coefficiente b ci dà indicazioni sulla posizione dell’asse di simmetria:
- se i coefficienti a e b sono concordi (hanno lo stesso segno) l’asse di simmetria della parabola è interamente contenuto nel semipiano delle ascisse negative;
- se il coefficiente b è uguale a zero, l’asse di simmetria della parabola coincide con l’asse y;
- se i coefficienti a e b sono discordi (hanno segno diverso) l’asse di simmetria della parabola è interamente contenuto nel semipiano delle ascisse positive.
Il termine noto c
Tutte le parabole disegnate sopra hanno come termine noto c = 1, questo vuol dire che tutte le parabole sopra passano per il punto (0; 1).
Potremmo chiamare il termine noto, come nel caso della retta, è l'intercetta, perché ci dice, per parabole con asse parallelo all’asse y, in quale punto delle ordinate viene intercettata, è secante, la parabola.
Potremmo chiamare il termine noto, come nel caso della retta, è l'intercetta, perché ci dice, per parabole con asse parallelo all’asse y, in quale punto delle ordinate viene intercettata, è secante, la parabola.